La Corte di Appello di Venezia ha assolto perché il fatto NON costituisce reato l’imprenditore Presa Corrado titolare dell’Officina meccanica "PRESA IMPORT & EXPORT" di Padova.
Era il 2016 quando la Guardia di Finanza a seguito di una complessa indagine denominata meccanica fantasma che ha visto coinvolti 18 soggetti arrivò all’imprenditore Presa, contestandogli un milione e cinquecento mila euro di fatture per operazioni inesistenti, chiedendo e ottenendo un sequestro cautelativo di oltre un milione di beni in capo a Presa e alla sua famiglia.
Successivamente nel 2020 il Tribunale di Padova condannò Presa a quel tempo difeso da un altro legale alla pena di 3 anni e 10 mesi con l’interdizione fino alla fine della pena e la confisca dei beni.
Nel processo di appello Presa si rivolse all’avvocato Luca Cobalchini, il quale depositò una corposa memoria e nella sua articolata arringa in punta di diritto avanti ai giudici veneziani contestò punto per punto la ricostruzione effettuata dalla Guardia di finanza e avvalorata dai Giudici Padovani.
Il legale contestando proprio la ricostruzione effettuata dalla Guardia di finanza in quanto priva di riscontri effettivi ha chiesto l’assoluzione e la revoca del sequestro cautelativo comminati in 1° grado
I giudici hanno creduto in pieno alla ricostruzione altamente tecnica dell’avvocato Cobalchini e hanno assolto l’imprenditore.
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