I datori di lavoro possono installare telecamere sorveglianza sui luoghi di lavoro senza ottenere il consenso del lavoratore, ma soltanto per ragioni organizzative e produttive, per la sicurezza del lavoro e per la tutela del patrimonio aziendale, nel rispetto della normativa a tutela della privacy.
Non possono essere inquadrate postazioni di lavoro fisse o aree dedicate all’attività lavorativa: le telecamere non devono essere puntate sui dipendenti, a meno che non si sospetti che vengano commessi illeciti dai lavoratori stessi (se si sono verificati casi di furti o frodi ai danni del datore di lavoro).
I dipendenti possono essere ripresi occasionalmente, ad esempio in aree di passaggio, corridoi ecc…
Nel caso in cui le telecamere riprendano anche occasionalmente uno o più dipendenti mentre lavorano (non se si riprendono mentre entrano ed escono dall’azienda) si deve procedere ad un accordo con le rappresentanze sindacali aziendali.
Le aziende inoltre devono informare i lavoratori della presenza di telecamere, attraverso cartelli ben visibili come da regolamento.
Il trattamento dei dati personali deve essere proporzionato rispetto allo scopo, anche nella durata di conversazione, che non dovrebbe superate i sette giorni, l’azienda dovrà nominare un responsabile per il trattenimento degli stessi e se le registrazioni possono comportare un rischio elevato per i lavoratori, predisporre anche una valutazione d’impatto preventiva, per evitare, ad esempio, violazione dei dati personali o altri accessi non autorizzati.
Informazioni a cura dell'ASSOCIAZIONE AZIENDA & FAMIGLIA TUTELATA
Via Fusinato n. 1 - 36015 Schio (VI)
Tel. 0445/513630
www.aziendaefamigliatutelata.it
Articolo offerto da:
PEDEMONTANA MACCHINE UTENSILI S.R.L.
VIA ISAAC NEWTON 7 - 36034 MALO (VI)
Tel. 0445.602155
Make sure you enter all the required information, indicated by an asterisk (*). HTML code is not allowed.