Non sempre è possibile venire a conoscenza in modo immediato della situazione dei debiti e delle passività relative al defunto.
Con il rischio, in caso di accettazione espressa o tacita dell’eredità, di trovarsi esposti ad una eredità passiva.
Esempio si può pensare a delle fideiussioni prestate dal defunto a garanzia di debiti a terzi, al momento dell’apertura della successione non ancora fatti valere dai creditori e che quindi potrebbero manifestarsi anche successivamente alla data di apertura della successione.
Qualora non ci sia una assoluta certezza in merito e ci sia il sospetto che il defunto abbia posto in essere operazioni che possano dare luogo a possibilità future, non resta che ricorrere, entro i termini di legge all’accettazione di eredità con beneficio di inventario, che impedisce la confusione dei patrimoni.
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